Sfondo banner

Carta docenti: ancora sentenze favorevoli ai docenti precari

Penna sche scrive in un foglio

Carta docenti: ancora sentenze favorevoli ai docenti precari

Come noto, con legge n. 107/2015, il Legislatore italiano, al fine di sostenere la formazione continua e l’aggiornamento del personale docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, ha introdotto la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente (detta anche "carta docenti" o "bonus docenti") del valore nominale ed annuo di € 500,00.

La c.d. Carta docenti, tuttavia, è stata riconosciuta soltanto al personale di ruolo, con ciò generando una discriminazione tra docenti assunti a tempo indeterminato e docenti assunti a tempo determinato.
Sulla questione è intervenuto dapprima il Consiglio di Stato e, successivamente, la Corte di Giustizia dell’Unione europea, i quali, in sintesi, hanno accertato la violazione da parte del Ministero del principio di non discriminazione ai danni dei docenti non di ruolo.

Per questa via, numerosi Tribunali di merito hanno riconosciuto ai docenti precari il diritto ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la c.d. “Carta docenti”.
Da ultimo, con la recentissima pronuncia di ottobre 2023, la Corte di Cassazione ha definitivamente sancito il diritto al “bonus docente” anche per i docenti precari.

Lo Studio legale Cangialosi & Cannata ha già assistito numerosi docenti e ottenuto decine di sentenze positive da diversi Tribunali di merito (da Milano a Roma, da Palermo a Monza). Ricordiamo che possono fare ricorso i docenti precari delle scuole di ogni ordine e grado assunti a tempo determinato negli ultimi 5 anni (rientrano altresì le “supplenze brevi” che, complessivamente, hanno consentito di raggiungere 180 giorni di servizio annuale). Inoltre, possono agire anche i docenti di ruolo per i periodi di supplenza svolti negli ultimi 5 anni. Il consiglio è quello di avviare l’azione legale sin da subito per evitare l’eventuale prescrizione e contrastare l’attesa dei tempi della giustizia, oltre che di quelli necessari al Ministero per l’attivazione della Carta.