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Graduatorie pubbliche e scorrimento

Martello giudice

Graduatorie pubbliche e scorrimento

Nel pubblico impiego contrattualizzato, anche ai fini della selezione interna per l’accesso a posti superiori vacanti, la scelta dell’amministrazione di utilizzare le graduatorie degli idonei “per scorrimento” non costituisce un diritto soggettivo degli stessi, ma postula sempre l’esercizio prioritario di una discrezionalità della P.A. nel coprire il posto o la posizione disponibile, ove un obbligo in tal senso non sia contemplato dalla contrattazione collettiva o dal bando.

È questo l’interessante principio di diritto sancito da una recente Ordinanza della Corte di Cassazione, in adesione ad un orientamento già precedentemente espresso, in materia di accesso al pubblico impiego.

In particolare la Corte di legittimità, accogliendo il ricorso promosso dal Ministero Beni Attività Culturali Turismo avverso una Sentenza della Corte di Appello di Bologna, ha chiarito che l’eventuale scorrimento della graduatoria, attingendo da essa ai fini delle assunzioni (ovvero delle progressioni di carriera) degli idonei, è rimessa alla discrezionalità della P.A. e soggiace all’eventuale ius superveniens, nel caso di specie costituito dal D. Lgs. n. 150/09, il quale ha introdotto delle limitazioni ai concorsi riservati al personale interno, divenendo di fatto preclusivo dell’asserito diritto vantato dai dipendenti allo scorrimento della graduatoria.

Dunque, può ragionevolmente affermarsi che allorquando si partecipi ad una selezione pubblica di personale, il diritto allo scorrimento degli idonei sussiste soltanto qualora lo stesso sia espressamente previsto dal bando stesso ovvero dalla contrattazione collettiva e sempreché nelle more non vi siano novità legislative preclusive del diritto stesso.

Note:
- Ordinanza Corte di Cassazione Civile, Sez. Lav., n. 14919/2024